POTERE SU SE STESSI

In questa nostra era dell’immediatezza, i labirinti delle menti moderne si sono ridotti a una rete uniforme di percorsi diretti. In questo scenario, le strade per il cambiamento sono piastrellate di interventi rapidi e impositivi. Vi è una strana impazienza nel nostro tentativo di rinvenire la natura del nostro essere, una sfrenata frenesia per interrompere il flusso di ciò che viene percepito come indesiderato, indisciplinato, o semplicemente scomodo. Siamo diventati abili architetti nel costruire dighe contro le acque turbolente della nostra interiorità, lottando strenuamente per plasmare l’andamento del fiume dei nostri pensieri e sentimenti.

Ma la saggezza di millenni ci indica un altro modo, un sentiero meno battuto, quasi dimenticato nel fervore del progresso. Esso esige un passaggio da un approccio di conflitto a uno di presenza. Il nostro compito non è sradicare ciò che sembra sbagliato o indesiderabile, ma piuttosto diventare testimoni attenti di ciò che emerge dal profondo di noi stessi.

L’intervento è un atto di violenza su noi stessi, un tentativo di forzare il fiume della nostra essenza a seguire un corso diverso. La presenza, invece, è un atto di accettazione, un modo di accogliere il flusso del fiume come esso è. Quando interveniamo, combattiamo contro le correnti della nostra natura; quando siamo presenti, ci lasciamo trasportare da esse. Ciò non significa che dobbiamo restare passivi di fronte alle tempeste interiori, ma che possiamo navigare attraverso di esse con un senso di consapevolezza e accettazione.

Sorprendentemente, questo processo di presenza risulta essere di gran lunga più efficace del vecchio paradigma dell’intervento. Non c’è battaglia da combattere, nessuna energia da sprecare nel tentativo di reprimere o controllare. Invece, l’energia fluisce liberamente, alimentando la nostra capacità di rimanere presenti e attenti.

Così, gli automatismi che una volta sembravano così dominanti cominciano a perdere la loro presa. Privati del nutrimento dell’indifferenza e dell’ignoranza, cominciano a svanire, sostituiti dalla presenza illuminante del Sé. Siamo in grado di vedere, finalmente, che non siamo impotenti davanti alle nostre ombre interiori, ma che abbiamo il potere di scegliere come reagire a esse. E in questo risiede il vero potere su noi stessi: non nel controllo o nella dominazione, ma nella consapevolezza, nella presenza e, soprattutto, nella comprensione.
Sauro Tronconi

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