GUERRA E APOCALISSE

L’OMBRA DELL’UMANITA’ secondo CARL GUSTAV JUNG
di Sauro Tronconi

Nell’anima umana esiste una dimensione oscura, sovente etichettata come “male”, ma che, in realtà, rappresenta un aspetto ineluttabile della nostra psiche. Questa dimensione, che Jung avrebbe definito l’Ombra, non è semplicemente un deposito di caratteristiche negative, ma una parte integrale del Sé. La trasformazione dell’Ombra, e quindi la realizzazione di un equilibrio interiore, può avvenire solo attraverso una profonda consapevolezza di sé.

Nei momenti di grande tensione e conflitto, come durante le guerre, assistiamo a un paradosso psicologico: mentre molti si dichiarano sostenitori della pace, altri, spesso inconsapevolmente, anelano alla guerra. Questo desiderio latente, mascherato da proclami di pacifismo, è una manifestazione dell’Ombra collettiva. È come se una parte inconscia della nostra psiche fosse attratta dal caos e dalla distruzione, cercando nel disastro una sorta di risoluzione catartica.

Questa dinamica si riflette nel nostro comportamento quotidiano, dove l’attrazione per le notizie catastrofiche e la ricerca di scenari apocalittici sono sintomi di una psiche in lotta con la sua stessa Ombra. L’interesse morboso per il disastro è, in realtà, un riflesso della nostra paura e del nostro desiderio di confrontarci con il lato oscuro della nostra natura.

Il coraggio di ammettere l’esistenza di questa spinta oscura dentro di noi è il primo passo verso l’integrazione dell’Ombra. Tuttavia, la maggior parte delle persone preferisce mascherare questi impulsi con l’ipocrisia o con la menzogna a sé stessi, negando così una parte fondamentale della propria umanità.

L’integrazione dell’Ombra, secondo Jung, richiede un processo di individuazione, in cui l’individuo deve affrontare e riconoscere tutti gli aspetti della propria psiche, sia quelli luminosi che quelli oscuri. Solo attraverso questa consapevolezza e accettazione possiamo aspirare a una vera trasformazione, evitando di proiettare il nostro male interiore sugli altri e sul mondo.

Sauro Tronconi

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