Volontà di potenza

L’uomo automatico vive, spesso, ogni evoluzione interiore come un fatto egoico, non riesce a vedere altro e, se nel viaggio alla ricerca di sé mette in discussione alcune sue sicurezze, questo va a scontrarsi con il proprio ego, con il proprio controllo della realtà.

L’uomo automatico ha in qualche modo bisogno di essere ipnotizzato e guidato da individui su cui scarica la sua mancanza di potere; deve proiettare la propria insicurezza su qualche figura che sia ciò che lui non può essere. Una specie di bamboccio con la maschera giusta.

Karl Gustav Jung, nel 1928, parlando della situazione politica europea, diceva che la volontà di potenza del singolo corrisponde alla volontà di sottomissione dei molti e che in ogni caso diviene un fenomeno psichico collettivo.

Allora se altri sono dei bambocci, cioè hanno la maschera giusta, se possono incarnare in loro le aspettative dell’uomo automatico, costui si fa governare, si libera dalla responsabilità e dalla fatica di agire, preferisce delegare ad un uomo di potere. Non è un caso che molti dittatori siano stati osannati dal popolo, nonostante le loro crudeltà e desiderati, anche sessualmente, da moltissime donne.

Ma figure come Cristo o come Buddha sono molto diverse, non possono essere usate per quel tipo di processo; verrebbero a mancare i presupposti. È sempre stato molto difficile, se non impossibile, che certe figure spirituali o i filosofi dell’antichità avessero il potere temporale. I pochi che l’hanno ottenuto si sono dovuti adeguare alla volontà di sottomissione dei molti, come ad esempio Marco Aurelio, l’imperatore filosofo, che passò la sua vita a ordinare e combattere guerre.

Le masse hanno bisogno di punti fermi e sicurezze, mentre l’evoluzione interiore dell’Uomo parla di crescita, di cambiamento. A quel punto non diventa sicurezza, ma apparente insicurezza. L’evoluzione si nutre nel cambiamento e non può essere gestita nell’automatismo.

Allo stesso modo, nei nostri rapporti interpersonali, spesso fa più comodo relazionarsi con persone che non generano in noi alcun attrito, che sono accondiscendenti o che comunque non ci mettono in discussione: una bambola di gomma invece di una donna reale. Oppure, fa più comodo abbandonarsi a un partner di potere a cui delegare l nostra vita: in quel caso la bambola gonfiabile siamo noi.

(Tratto dall’opuscolo “Sessualità” di Sauro Tronconi)

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