LA COSCIENZA CHE SI RIBELLA ALLA STUPIDITÀ | Percorso online in 4 incontri

La presenza del serpente dentro l’Eden, nella vicenda di Adamo ed Eva, ha una forte valenza simbolica e rappresenta la tentazione della conoscenza. In questa narrazione, nulla è lasciato al caso o fuori posto: il serpente è la spinta che muove l’intelletto a evolvere, a diventare consapevole e a prendersi la responsabilità delle proprie scelte. Questo impulso non è solo guidato dall’istinto, ma dalla ragione e dalla possibilità di vedere oltre i confini che ci son stati imposti e, quindi, scegliere. Non a caso è Eva, la donna, a cercare la conoscenza. Il serpente non va in cerca della donna, non è il tentatore, ma colui che tiene il frutto vietato. Per raccoglierlo e gustarlo è necessario prima disubbidire e ribellarsi. È interessante notare che la donna, in questa storia, è la figura attiva, rappresentata come la portatrice di vita, designata dalla genesi a far evolvere l’umanità e a farla progredire. In questo senso, l’episodio dell’albero della conoscenza rappresenta la tensione tra l’istinto e la ragione, tra la sicurezza e la curiosità, tra l’innocenza e la responsabilità, e incarna la condizione umana in cui l’evoluzione è sempre un processo in divenire.

Percorso on line in 4 serate tutti i lunedì dal 13 marzo al 3 aprile, dalle 20:30 alle ore 22:30

Lunedì 13 marzo
Ribellarsi per conoscere è solo il primo passo
La conoscenza spesso richiede di ribellarsi contro ciò che è stato imposto come verità assoluta, per esplorare nuovi orizzonti e acquisire una maggiore consapevolezza. La ribellione è l’atto di andare oltre i limiti imposti, sfidando le convenzioni e le regole stabilite. E’ il primo passo verso la scoperta di nuovi punti di vista, esperienze e idee, e rappresenta l’inizio di una via per il progresso e la crescita personale e collettiva. La fase di ribellione è spesso distruttiva, mette in discussione tutto, ma non basta, se proseguisse per troppo tempo impedirebbe la “costruzione”.

Lunedì 20 marzo
Prendere coscienza dall’istinto, all’intelletto, alle emozioni
Alla fase di ribellione e distruzione deve seguire la capacità di esplorare il nuovo a cui abbiamo avuto accesso, passando dall’istinto con cui abbiamo gestito le nostre percezioni, utilizzando l’intelletto per accedere ad una comprensione emozionale di noi stessi e di ciò che ci circonda. Per vivere una vita equilibrata, è importante bilanciare istinto, emozioni e intelletto, lubrificando il sistema. L’istinto ci aiuta a sopravvivere, le emozioni a gestire le relazioni e l’intelletto a risolvere problemi e ragionare. Tuttavia, se questi elementi non sono in armonia tra di loro, possono causare stress e squilibri. È importante imparare a conoscere e a gestire queste componenti, attraverso la pratica di attività come la meditazione, l’esercizio fisico e l’auto-riflessione, per creare un equilibrio sano ed efficace.

Lunedì 27 marzo
Essere se stessi è assumersi la responsabilità di sé
La terza fase è imparare a essere se stessi significa accettare chi si è, con i propri pregi e difetti, e assumersi la responsabilità di sé stessi. Ciò implica una maggiore consapevolezza di sé, dei propri pensieri, emozioni e comportamenti, e una maggiore autonomia nella gestione della propria vita. Essere se stessi richiede di vivere in modo autentico, seguendo i propri valori e obiettivi, senza lasciarsi condizionare dalle aspettative degli altri.

Lunedì 3 aprile
Scelte e relazioni umane intelligenti, sensibili e sincere
Ultima fase: l’uomo che conosce e accetta se stesso sa che le relazioni umane richiedono intelligenza e sensibilità per funzionare in modo sano ed efficace. È importante sviluppare una comprensione profonda delle emozioni e dei bisogni degli altri, oltre a una maggiore consapevolezza di sé stessi. Questa consapevolezza richiede sincerità interiore, ovvero la capacità di essere onesti con se stessi e di esprimere i propri sentimenti e pensieri in modo autentico e rispettoso. Solo in questo modo è possibile costruire relazioni sane e durature.

(Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all’organizzatore dell’evento – vedi riquadro)