Le chiavi alchemiche della scoperta di Sé – Trieste

Trieste, sabato 21 ottobre dalle 14,30 alle 18,30 e domenica 22 ottobre dalle 9,30 alle 16,00
Seminario con Sauro Tronconi

Illuminare la scelta

L’alchimia, al di là della sua connotazione storica, rappresenta un percorso di introspezione e rinnovamento interiore. Proprio come l’alchimista combina elementi in cerca di trasmutazione, l’individuo moderno fonde esperienze e conoscenze nella sua crescita personale. Al centro di questa evoluzione sta la capacità consapevole di fare scelte. Con ogni decisione ponderata, si rafforza la comprensione di sé, catalizzando un progresso autentico e profondo. Questo cammino di autoconsapevolezza è un viaggio continuo, dove le scelte coscienti diventano il baricentro di un’esistenza sempre più intenzionale e illuminata.

L’arte dell’alchimia, antica e misteriosa, si è sviluppata come una forma di scienza e filosofia. Ha cercato di collegare diversi mondi, fondendo e convertendo materiali e conoscenze in una forma superiore. Centralmente, la “pietra filosofale” rappresenta l’apice della saggezza umana e la capacità di trasformare le materie comuni in qualcosa di prezioso, simboleggiando la trascendenza dell’ingegno umano.

In molte culture, ciò che è oscuro o non compreso è spesso messo da parte o attribuito al destino. Tuttavia, l’alchimia insegna che possiamo gestire queste forze misteriose per beneficiarne. Dentro di noi, abbiamo la capacità di lavorare con le impressioni e le emozioni per creare qualcosa di unico e significativo.

Con l’aiuto della conoscenza alchemica e dei simboli, possiamo svelare le regole non scritte dell’evoluzione interiore e riconoscerci come creatori attivi nel nostro percorso di vita. Questo non implica un rituale complicato, ma piuttosto una profonda comprensione di sé e del mondo che ci circonda.

La chiave è portare questi concetti nel quotidiano. La vita di tutti i giorni è il nostro vero laboratorio, dove possiamo sperimentare e riflettere sulla nostra essenza. Un alchimista, in senso moderno, è tanto un innovatore quanto un saggio: costruisce con ciò che ha, apprendendo e adattandosi lungo il percorso.