Nel momento di massima allerta, quando pare che il mondo sia fuori controllo e che l’Uomo automatico minacci di trascinare con sé ogni cosa in una spirale di distruzione, occorre far risuonare un nome antico ma sempre vivo: l’Uomo di buona volontà. «A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà» .
Mentre i più dormono, sospinti dalle maree dell’abitudine, e le voci buone restano esili e flebili nel frastuono della guerra, è il momento di ricondurre l’umanità al richiamo del buon senso. Quel buon senso non è rassegnazione, ma lucidità che illumina il dovere di custodire la dignità di ogni essere vivente e la casa comune in cui abitiamo.
Servono dunque tutti gli uomini di buona volontà, con parole che aprano brecce e gesti che ricostruiscano ponti; perché oggi stiamo forgiando il futuro mattone dopo mattone. Ogni scelta che compiamo — dal modo in cui consumiamo energia a come parliamo di chi è diverso da noi — incide sul tessuto del domani.
Non si chiedono schieramenti, non si chiedono ideologie: si chiede verità e buon senso. La verità che nasce dall’onestà di guardare le ferite del nostro tempo; il buon senso che esige soluzioni pacifiche, compassione coraggiosa e responsabilità condivisa.
Se non adesso, quando? Se non siamo noi a cambiare rotta, chi lo farà? Lasciamo dunque che il silenzio dell’indifferenza ceda il passo a una moltitudine di voci limpide, capaci di disinnescare l’odio con la tenacia dell’ascolto, di preferire la cooperazione al conflitto, di anteporre la vita alla macchina.
Il presente ci convoca: rispondiamo con una fede incrollabile nella forza mite della buona volontà, capace di trasformare la storia senza clamore, ma con l’invincibile potenza di un seme che germoglia proprio quando tutto intorno sembra arido.
Sauro Tronconi